La signora in giallo - Assassinio sull'isola by Donald Bain & Jessica Fletcher

La signora in giallo - Assassinio sull'isola by Donald Bain & Jessica Fletcher

autore:Donald Bain & Jessica Fletcher
La lingua: ita
Format: azw3
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2016-08-08T22:00:00+00:00


13

UNA piccola folla si era già assiepata oltre il nastro giallo con cui la polizia aveva delimitato l’ultima scena del crimine. Il corpo della vittima era stato coperto per difenderlo dallo sguardo dei curiosi, ma la pozza di sangue in cui giaceva era perfettamente visibile.

Gilliam e la Macdonald erano già sul posto quando io e Freddie ci facemmo largo fra gli astanti per oltrepassare il cordone di agenti. Gli ispettori di Scotland Yard erano un po’ in disparte rispetto alla polizia locale e stavano parlando con Leonard Hanover.

Il commissario mi osservò stupito, vedendomi avvicinare insieme con Moore, ma tuttavia mi salutò cordialmente. «Signora Fletcher, buongiorno. Ci siamo conosciuti l’altra sera, alla festa del giudice Betterton.»

Ci stringemmo la mano.

«Le faccio le mie scuse più sentite. Non ha certo visto gli aspetti più edificanti della nostra isola in queste circostanze.»

«Non si scusi, commissario. Le Bermuda sono sempre favolose. Mi spiace che debba occuparsi di crimini così orrendi e soprattutto mi addolora che queste poverette siano state prese di mira da un folle.»

«Chi l’ha trovata?» s’informò Freddie.

«Alcuni addetti della Works and Engineering. Stavano raccogliendo la spazzatura e hanno spostato dei bidoni.» Il commissario indicò la fila di cassonetti poco distanti. «Il corpo era lì dietro.»

«È stata uccisa qui?» chiese Freddie alla Macdonald. «O ci hanno solo scaricato il corpo?»

«Dalla quantità di sangue, direi che la scena del crimine è questa», rispose la donna.

«Stesso assassino», intervenne Gilliam. «Stesso modus operandi.»

«È stata identificata?» domandò Freddie.

«Non ancora», replicò il commissario. «I miei ragazzi ci stanno lavorando. Aveva al polso un braccialetto piuttosto costoso. Stanno controllando nelle gioiellerie. Se l’ha comprato qui, magari riusciamo a risalire al nome. La squadra del sovrintendente Bird sta interrogando gli agenti sotto copertura per scoprire se a qualche protettore manca una ragazza.»

«Notizie dalla comunità dominicana?»

Il commissario scosse il capo. «Nessuna.»

Gilliam si voltò verso di me. «È un argomento piuttosto scottante, come potrà immaginare. Le donne della Repubblica Dominicana che lavorano qui sono molto suscettibili a qualunque accenno alle prostitute provenienti dal loro Paese. Temono di essere etichettate con lo stesso marchio.»

«Okay, andiamo a dare un’occhiata», mormorò Freddie in tono cupo. Infilò un paio di guanti di lattice e si avvicinò al corpo, sollevando goffamente un angolo del telo per poter vedere il volto della vittima. Aggirò il corpo, evitando la pozza di sangue, continuando a controllare a intervalli sotto il telo, prima di togliersi i guanti e ritornare da noi.

Oscillavo fra la curiosità di sapere che cosa aveva visto e il sollievo che non mi avesse chiesto di unirmi a lui per esaminare il cadavere. Gli ero grata di aver preso la decisione al posto mio, pur facendomi degli scrupoli per non essermi offerta.

«Non ce n’è bisogno», mormorò Freddie leggendomi nel pensiero. «La sconvolgerebbe soltanto e non ho notato nulla che cambi il quadro delineato insieme.» Si allontanò per consultarsi con uno degli agenti, lasciandomi sola con i suoi colleghi e il commissario.

Un improvviso flash oltre il nastro giallo ci avvisò che la stampa era arrivata. Il commissario si scusò e si allontanò per affrontare i reporter.



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